Ceci c'est un Pipe (Pas de Trahison) |
Mein Dada Burlesque è il titolo di un progetto nel quale nutro segretamente da tempo qualche speranza e dentro al quale, in un tiepido sabato notte, sovrappensiero e in sovrappeso, ho riversato 30 anni di entusiasmo artistico.
Mein Dada Burlesque è una raccolta di 10 fotografie di stampo Dada - Surrealista, scattate con un linguaggio stilistico differente per sorprendere attraverso l'incredibile leggerezza dell'ordinario.
La ricerca artistica che mi ha portata fino allo sviluppo di Mein Dada Burlesque, mette al centro di tutto una Elena nuova - nuova solo per il pubblico del web.
In verità io studio arte da sempre, con particolare passione e ammirazione per il pensiero Dada e le opere Surrealiste. Mi affascina il Nonsense, la decontestualizzazione capace di elevare il quotidiano ad opera d'arte (Ready Made) e il lasciar vagare la mente su universi paralleli per scoprire emozioni che non esisterebbero altrimenti nel mondo reale.
In più ho un vero e proprio amore per il vintage, Parigi e quella maliziosa (ma mai troppo volgare) atmosfera da Folies Bergère e, fino a pochi anni fa, mi sono esibita in performance ed esposizioni artistiche attraverso diverse forme di applicazione: il disegno, la fotografia e la danza in teatro.
(questa non la sapevate eh eh 😉)
Mein Dada Burlesque è la fusione di tutti i miei mondi più intimi, la forma che mi è più congeniale per esprimere la mia rinascita oggi, dopo quasi 2 anni di silenziose peripezie che mi hanno portata a diventare quasi un fantasma per il mondo esterno.
Mein Dada Burlesque è uno spettacolo irriverente e irrispettoso, un progetto costituito da una galleria di 10 fotografie utilizzate come Ready Made non rettificati (oggetti - soggetti decontestualizzati e senza firma): ogni immagine utilizza come soggetto principale un "oggetto" e lo colloca così com'è all'interno di un contesto nel quale non c'entra niente.
Mi piace pensare di essere proprio io quell'oggetto: una persona dalle caratteristiche profondamente sbagliate che sceglie proprio la via della provocazione divertente per ritrovare, e raccontare, sé stessa.
Per questo Mein Dada Burlesque volutamente non corregge i difetti e sfrutta le luci solo per ricreare l'atmosfera dei Saloni Parigini, Cabaret Voltaire e FreakShow del primo '900. Ogni imperfezione estetica rimane dov'è, senza orgoglio né vergogna, limitandosi ad esistere come parte di un tutto il cui intento è trasmettere qualcosa rimanendo nella sua forma ordinaria.
Mein Dada Burlesque è uno stimolo a giocare, è un malizioso richiamo alla seduzione divertente e senza pregiudizi, all'arte del saper vedere oltre le apparenze, alla sorpresa.
Piccola curiosità : il nome Mein Dada Burlesque deriva da una commistione di linguaggi.
Mein significa "mio" in tedesco, la lingua parlata dagli esponenti del movimento Dada berlinese nel periodo della repubblica di Weimar, ovvero quel segmento storico in cui il Dadaismo è più forte e graffiante grazie anche al contributo femminile di una delle donne più influenti del movimento, Hannah Hoch.
Dada, fa riferimento al movimento Dadaista, al quale il linguaggio fotografico si ispira. Tutto, nell'estetica di Mein Dada Burlesque, è Dada: le luci, il trucco e i corsetti con la struttura originale dei primi anni del '900, il linguaggio espressivo è volutamente irrispettoso, stravagante e con quel sottile disgusto per l'uniformità estetica che conduce verso la ricerca creativa di una nuova libertà attraverso tutte le forme e i materiali possibili.
Oltre alla forma non conforme, anche i gesti sono volutamente smisurati e sopra le righe (come una donna che fuma la pipa - un elemento di rottura, tipicamente mascolino, contrapposto alla femminilità della posa ed un richiamo all'opera di Magritte: "La Trahison des images"), una palese critica verso qualunque forma di repressione mossa in favore della conformità sociale.
Burlesque perché mi fa sentire legittimata a rivivere quell'eleganza e quelle atmosfere dimenticate.
" Mi piacciono quelle persone che si emozionano ancora.
Dove le vendono? "
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