I
spent one of the most amazing evenings along with an
extraordinary photographer Elena Pellizzon, sitting on the
ground, listening to the incessant melancholy shouted by Lou Reed, we
created the first true photographic introspective set to tell the
deepest part of me that I didn't ever wanted to tell publicly. I watched this wonderful, irreverent woman with colored hair and sad eyes and I told her everything. I
lowered my guard highlighting thoughts and fears, I melted like abandoned cream on hot ground, I stripped my essence revealing that even me,
deep down, I am a person and not just an advertising product . With all the flaws, fears, emotions and satisfactions, with the love and the passion that make me human. I
was not immediately sure I wanted to publish these shots, getting away from
the shiny world of outfits made me shake
the earth under my feet: you know that feeling of being hanged in
a noose and feet sunk into the butter? Here you are. At
the bottom of these shots I stripped my true essence, an essential and
merciless portrait of what I have inside, of the people I have reflected
in my eyes, the strength that I miss, instead of the courage that I've
never given up. I left the camera lens while remaining always behind the glass ... My protection, my mask, my appearance, my life.
Ho trascorso uno dei pomeriggi più incredibili, insieme ad una straordinaria fotografa quale è Elena Pellizzon; sedute a terra, assordate dall'incessante malinconia urlata da Lou Reed abbiamo creato il primo vero set fotografico introspettivo per raccontare quella parte più profonda che non ho mai voluto rendere pubblica.
Ho trascorso uno dei pomeriggi più incredibili, insieme ad una straordinaria fotografa quale è Elena Pellizzon; sedute a terra, assordate dall'incessante malinconia urlata da Lou Reed abbiamo creato il primo vero set fotografico introspettivo per raccontare quella parte più profonda che non ho mai voluto rendere pubblica.
Ho guardato questa magnifica, irriverente donna dai capelli colorati e gli occhi tristi e le ho raccontato tutto. Ho abbassato la guardia mettendo in luce pensieri e paure, mi sono sciolta come panna abbandonata sull'asfalto bollente, ho messo a nudo la mia essenza rivelando che anche io, sotto sotto, sono una persona e non solo un prodotto pubblicitario. Con tutti i difetti, i timori, le emozioni e le soddisfazioni, con l'amore e la passione che mi rendono umana. Non sono stata subito sicura di voler pubblicare questi scatti, allontanarmi dalla patina ovattata del mio luccicante mondo fatto di outfits ed affini mi ha fatto tremare la terra sotto i piedi: avete presente quella sensazione di avere la testa in un cappio e i piedi affondati nel burro caldo? Ecco. In fondo in questi scatti ho messo a nudo la mia vera essenza, un ritratto essenziale e spietato di ciò che ho dentro, delle persone che porto riflesse nello sguardo, della forza che mi manca, del coraggio che invece non mi è mancato mai. Sono uscita dall'obiettivo della reflex restando però sempre dietro un vetro ... La mia protezione, la mia maschera, la mia immagine, la mia vita.