Canyon vibes: diario di viaggio
08:11:00Le foto sono scattate on the road, senza mezzi professionali |
Pochi posti, così tanto belli, ho visto al mondo, come i canyon dell'alta Provenza.
Nel sud della Francia, a poco più di 3 ore da Milano, si apre un mondo straordinario, paragonabile solo ad un racconto dantesco di Inferno, Purgatorio e Paradiso, quello delle "gorge", le gole. Si tratta di gigantesche formazioni rocciose alte più di 2 mila metri, un tempo fondali marini, quando tutta quest'area della Provenza non era altro che un territorio sommerso e abitato da organismi marini primitivi. Parliamo del periodo Triassico, oggi le gole sono uno spettacolo carrozzabile aperto a tutti ma, fortunatamente, ancora poco frequentato. Noi ci siamo stati e lo abbiamo respirato fino in fondo, inalando tutto il sapore della libertà, i deliri di onnipotenza e la magia della fusione con la natura direttamente dal tetto d'Europa.
["Non hanno paura di voi, hanno paura di quello che voi rappresentate per loro: la libertà!" Easy Rider]
Le Gorge du Cians (Inferno)
Le gole del Ciano spengono il respiro. Un'apnea di almeno 30 secondi, quando con la moto scendi per la prima volta nelle gole, piegando libero nella tua velocità. Le rocce sono rosse, hanno il colore dell'inferno e, ahimè, anche il suo calore. Fa caldo giù nelle gole. Molto caldo. Le enormi red rocks abbracciano e svettano imponenti raccontando storie difficili da trasmettere a parole. Per questo scelgo di usare le immagini.
["Aspetto che il panico cresca ... Quando la paura si tramuta in visioni celestiali inizio a staccare" Kevin Schwantz]
La Plan du Var (Purgatorio)
Addentrandosi nel parco nazionale del Mercantour si incontra la piana del fiume Var, prima di raggiungere le gole del Verdon e a circa 10 minuti dalle gole del Ciano. La piana del Var è un paesaggio degno del film "Zanna Bianca". Montagne rocciose più basse vengono tagliate dal fiume, con il suo letto fatto di distese infinite di pietra bianca, boschi e foreste come macchie di velluto verde cupo e grilli, tanti grilli, che cantano la canzone del fiume senza nessuna paura per il rombo di una moto che corre e piega lì accanto, andando dritta verso il tramonto in fondo, giù nelle gole.
Le Gorge du Verdon (Paradiso)
Le gole del Verdon rappresentano il più grande canyon al mondo, dopo i canyon americani. Ho guidato la moto sulle curve tra le gole e le emozioni che ho provato sono state così forti che posso solo dire che vanno vissute. È come un trip di acido e mescalina calato insieme ad una toma di ayahuasca in una notte stellata sotto un'aurora boreale a nord dei bastioni di Orione. Inspiegabile. Bellissimo. Le gole sono immense, roccia calcarea frastagliata e bucata dallo spettacolo verde giada del lago di Santa Croce. Un lago di formazione naturale dal colore spettacolare, ma non sperate di farci il bagno. Ci ho provato anche io: salto giù dalla moto, priva di qualsiasi sex appeal, umida di sudore, calcio via jeans, Converse e t-shirt Renegade by H&M e mi preparo a tuffarmi. L'acqua è putrida. Il bellissimo colore è naturale, ma nelle aree adiacenti alla costa l'acqua è mescolata ad argilla e ha una consistenza oleosa assai poco invitante.
Per il resto il tutto è una meraviglia dietro l'altra.
Per il resto il tutto è una meraviglia dietro l'altra.
["Siate liberi di guardare lontano anche oltre l'orizzonte, liberi di viaggiare veloci o lentissimi, dove vi porta il suono schietto della moto, che annuncia il vostro arrivo come un tuono annuncia il temporale" Roberto Patrignani]
Potrei raccontare altre mille emozioni al gusto cannella e altrettante più forti, come cioccolato nero fuso, ma ho appena finito i miei 10 giorni nei gironi. Con la mia moto. E non ho ancora ripreso a respirare per intero.
Questo posto è perfetto per chi come me, di vita, ne ha fame ancora.
["Se fai le vacanze in moto le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; si sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena e la sensazione di presenza è travolgente" Robert Maynard Pirsig]
CREDITS
Jeans, T-Shirt, Bikini Bra H&M
Scarpe Converse
Guanti Dainese
Moto Suzuki Marauder
1 commenti
che bel viaggio!le foto sono stupende!
RispondiEliminaTHANKS FOR YOUR COMMENTS