Come vivere senza supermercato: la mia esperienza nella provincia di Milano e Novara

13:54:00



Come ho anticipato nel mio ultimo articolo, da qualche tempo ho intrapreso uno stile di vita improntato alla semplicità volontaria. Se avete sempre seguito Mixelchic, o se comunque mi avete conosciuta in questi anni, sapete che, nonostante io abbia uno spirito hippy sono sempre stata la consumatrice perfetta: una gazza ladra trendy e spendacciona.
Insomma, sono una ex compulsiva attualmente felice.

Dopo anni di rimugino alla fine mi sono decisa a fare il grande passo, grazie anche ad una congiuntura davvero favorevole fatta di inevitabili cambiamenti, e sono qui per condividere con voi i dettagli di come vivere meglio consumando in modo diverso. 

La mia esperienza si basa sulle piccole realtà locali, coltivatori diretti e allevatori della zona della provincia ovest di Milano e dell'area di Novara, ma nulla vieta di replicarla in qualsiasi altro Comune se doveste ritrovarvi a condividere questo stesso modo di pensare. 

Da dove è nata l'idea di vivere senza supermercato?
A partire dalla mia scelta di lavorare in proprio trasferendomi in una cittadina di provincia, ho iniziato ad accorgermi che la semplicità mi rendeva più felice dello sfarzo milanese a cui sono sempre stata abituata. Le persone si conoscono tra loro e dedicano le une alle altre piccole attenzioni: biscotti fatti in casa, una tazza di caffè sempre pronta, frutta e verdura dall'orto; ho amato sin da subito questo contesto finendo addirittura per decidermi a ricercarlo nella mia quotidianità. 

Da qualche tempo mi sono accorta di quanto, ogni volta in cui entro in un supermercato mi ritrovo a pensare a quanto cibo abbiamo a disposizione noi consumatori seriali. Cibo talmente vario da rasentare spesso il ridicolo, ingenti quantità e varietà di cui non abbiamo davvero tutto questo bisogno, e poi lo spreco! Uno spreco scriteriato che obbliga i grossi centri a buttare nella spazzatura la merce deperibile ad ogni fine giornata: chili e chili di frutta, verdura, pane e prodotti da forno gettati nell'immondizia: uno schiaffo alla miseria.

Ad infastidirmi, oltre allo spreco, sono anche diverse condizioni e azioni attuate dalla Grande Distribuzione Nazionale e per questo ho deciso di cambiare rotta: invece che andare al supermercato e spendere circa 200 euro al mese in prodotti alimentari, invogliata da strategie studiate a tavolino per stimolare l'acquisto compulsivo, ho scelto di andare ad acquistare dai piccoli commercianti o direttamente dai coltivatori diretti.

Come vivere senza Supermercato: la lista della spesa di base, come rifornirsi e cosa conviene acquistare. 
Fare la lista della spesa per comprare in questo modo non è semplice come per gli acquisti al supermercato:  bisogna anzitutto fare i conti con il fatto che avremo molta meno varietà a disposizione. Quando decidiamo di affidarci alla filiera corta è meglio quindi scegliere alimenti base e prodotti che siamo sicuri di consumare, come frutta, verdura, pane, riso, legumi, farina, latte, carne, uova e formaggio. Per i dolci è un'ottima idea puntare su pochi e semplici evergreen come cioccolato, cacao, confetture, miele e biscotti.
Io, per questo primo esperimento, ho scelto un fruttivendolo (zona Corbetta - MI) il cui rifornimento di frutta e verdura di stagione arriva direttamente dai coltivatori diretti della zona. 
I miei acquisti in ambito frutta e verdura sono stati: 
1 cavolo
1 finocchio grande
10 carote
2 pompelmi
1 limone
4 pere dolci
8 mandarini
5 patate grandi
1 bottiglia grande di passata di pomodoro artigianale
Spesa totale: 10 euro

Per la carne ed il formaggio mi sono affidata per il momento al Centro Carni Isola di Corbetta (MI), per via dell'alta qualità dei prodotti e della conduzione tipicamente familiare. 
La mia spesa qui è stata: 
1 Kg di bistecche
1/2 Kg di carne macinata
1/k di spezzatino
4 hamburger di vitello
6 "polpette di Bari" pronte da cuocere 
1/2 caciotta
Spesa totale: 33 euro 

Ho fatto un rapido pit stop salumi a La Casa del Formaggio, piccola bottega che riceve direttamente dagli agricoltori e allevatori della Provincia, di Ponte Nuovo (MI - zona Magenta Parco Ticino) e la mia spesa è stata: 
1 hg di bresaola
1 hg di crudo 
Spesa totale: 7 euro

In ultimo sono stata in panetteria e ho acquistato:
10 panini
1 Kg di biscotti fatti a mano da una signora locale 
1 lt di latte fresco
Spesa totale: 7 euro

Ho speso in totale 57 euro e ho in casa prodotti che, ben amalgamati e ridotti in sfiziose ricette, dureranno a lungo: una bella convenienza rispetto ai miei 200 euro mensili! 

Tengo sempre in dispensa legumi secchi, passata di pomodoro di autoproduzione, pasta, spezie (zenzero essiccato, pepe, curcuma, paprika e noce moscata che compro meno di una volta l'anno), un barattolo di alghe wakame essiccate ed un sacchetto di cipolle. 
In questo caso avevo anche le uova ma appena saranno finite farò un salto in cascina a prenderne di fresche.

Oltre alla maggiore qualità dei prodotti, al controllo che io stessa posso avere su ciò che acquisto, alla ridotta spesa economica e alla gratificazione del decluttering consapevole (la scelta di ridurre i consumi apprezzando molto di più le piccole cose buone, con maggiore consapevolezza e controllo sull'impatto delle nostre azioni), mi piace molto anche l'aspetto umano: acquistando dai piccoli produttori si scambiano 2 chiacchiere, consigli su nuove ricette, si crea in qualche modo un primo passo verso un rapporto di fiducia.
Ho la fortuna di vivere in un territorio con grande abbondanza di cascine ed aziende agricole, per cui ho sin da subito cercato contatti con quelle disposte a vendermi direttamente i loro prodotti: uova, latte, formaggio, frutta e verdura. Punto inoltre ad un minore utilizzo di solventi chimici per la casa, arrangiandomi ovunque possibile con aceto bianco, bicarbonato e succo di limone. 

Da questa idea un po' stravagante è scaturito insomma un esperimento davvero ben riuscito: vivere senza supermercato sta diventando un'esperienza capace di rendermi felice, soddisfatta e soprattutto consapevole. Fare la spesa senza supermercato è facile e divertente, basta avere fantasia e fare qualche ricerca: per chi si trova in zona Milano o Novara ecco qualche suggerimento di piccoli produttori con cui sono entrata in contatto:


Non  mi sono ancora appoggiata, per il momento, ai famosi GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) ma in futuro chissà, potrebbe anche nascerne uno nuovo 😊

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