Villa Crespi: a cena dallo Chef Cannavacciuolo

09:43:00


Una cena a Villa Crespi è un'esperienza e non solamente per il palato. 
Siamo stati a cena nella famosa villa in stile moresco, a picco sul lago di Orta San Giulio, il 28 dicembre 2017, per il 2° anniversario di matrimonio, e proprio da qui nasce la mia decisione di consolidare un percorso dedicato alle recensioni di ristoranti anche qui, su Mixelchic. 

Villa crespi: a cena dallo Chef Cannavacciuolo
Incominciamo dall'inizio: particolare apprezzabile è stato, già in fase di prenotazione, che ci venisse richiesto se la cena fosse per una occasione particolare, una cura del dettaglio che abbiamo apprezzato. Piccola nota negativa invece per la porta di accesso alla villa, un pesante e stretto portone  a due battenti di cui è possibile aprire solo l'anta destra, il passaggio è quindi decisamente limitato e questo può risultare fastidioso soprattutto in inverno, con borsa e cappotto pesante. 
Una nota di merito va invece all'accoglienza: personale qualificato prende subito in consegna i soprabiti e accompagna in sala con una cerimonia elegante e non troppo forzata. 
Le sale sono di gran gusto, arredate con sobrietà, forse avrei preferito qualche decoro essendo in periodo natalizio, ma tutto sommato non è una grande pecca. 

Il personale di sala è molto preparato, presente ma non invadente, pronto a rispondere a qualsiasi domanda, a offrire consigli e, particolare degno di nota: ogni piatto viene preceduto da una spiegazione circa la preparazione, narrata come fosse una piccola storia. 

La carta dei vini è ricca, anche troppo, ed è possibile scegliere l'opzione bottiglia oppure il singolo calice abbinando di volta in volta il vino al piatto (noi abbiamo scelto questa opzione), per non sbagliare abbiamo chiesto l'aiuto del maitre  che ci ha seguiti tenendosi pronto ad ogni richiesta durante tutta la cena. Ci ha sorpresi invece la possibilità di scegliere anche il tipo di acqua: ne vengono offerti vari tipi, dalle più commerciali Panna e Lurisia alle acque pregiate di fonte dei Paesi Nordici. 
Il vino purtroppo, nonostante la preparazione del maitre, non posso dire che fosse di qualità eccellente, non fosse altro che per il grado di acidità un pochino eccessivo per i nostri gusti.



IL MENU
I piatti meritano lode piena, sia per l'accurata presentazione sia per il gusto delicato.
Io ho scelto il menù degustazione CARPE DIEM mentre Gio ha preferito un menù alla carta.
Gli antipasti vengono preceduti da sfiziosità varie, piccoli capolavori in formato finger food che preparano il palato in modo eccellente.
Il cesto del pane è ricchissimo di bocconcini aromatizzati al latte, al pomodoro, al sesamo, e ad altri sapori che arricchiscono la semplice idea di pane, il cesto è accompagnato da grissini sottilissimi stesi a mano. Le quantità sono veramente abbondanti.
Antipasti
Il polipo con verdure cotte in olio di oliva e caviale di aceto è buonissimo e viene accompagnato da chips di alga davvero squisite.
La carne cruda con cuori di ostrica e caviale è sublime.

Primi piatti
Il plin di anatra con foie gras e latte di bufala direi che va bene, mentre gli spaghetti grigliati in brodo di anguilla con esgargot sono un'autentica rivelazione, anche per chi, come me, non ama mangiare lumache.

Secondi
La triglia con patate, cime di rapa e guazzetto di provola è da osannare per delicatezza e consistenza, una vera esperienza sensoriale per il palato.
L'anguilla grigliata su letto di carote si è rivelata un piatto semplice e gustoso, molto riempitivo sia per quantità che per qualità.

Formaggi
Una scelta non troppo ampia di formaggi, accompagnati da miele della Val d'Ossola. Ottima idea quella di offrire prodotti locali, a mio avviso però un po' troppa scelta di erborinati rispetto ai formaggi a pasta molle o stagionati e troppi prodotti esteri (francesi e olandesi) rispetto al made in Italy.

Hanno seguito un sorbetto di pina colada analcolica in bicchierino di cioccolato bianco, che avrei evitato in quanto secondo me troppo estivo, e svariati dessert di piccola pasticceria, oltre ad una composizione di pan di Spagna con gelato e lamponi freschi.



NOTE APPREZZABILI
La cura del dettaglio e attenzione al cliente prima di tutto. A fine pasto lo Chef ci ha fatto omaggio di un dolce preparato appositamente per l'occasione e consegnato da tutto il personale di sala sopra ad un vassoio in pietra con dedica finemente ricamata in cioccolato bianco.
Le quantità e la qualità del cibo sono assolutamente riempitive, noi non siamo infatti riusciti a finire tutti i piatti e, con enorme sorpresa, il nostro cameriere ci ha offerto di incartare i dolci rimasti per portarli a casa.
Il conto viene consegnato in una busta di carta lavorata, come un invito a nozze.
Al termine della cena lo Chef è uscito dalle cucine per venire a stringere la mano, scambiare due chiacchiere e scattare alcune foto di rito.
Sono rimasta sorpresa di scoprire che è davvero lo Chef Cannavacciuolo a cucinare i piatti, francamente pensavo fungesse più che altro da supervisore. Mi è piaciuto molto invece vedere l'impegno personale dietro la costruzione di questo sogno.

NOTE NEGATIVE
Il tavolo per due è troppo grande e i posti decisamente troppo distanti, come impostazione.
Il personale, per quanto solerte, forse è un po' troppo presente.
Dato il clima natalizio, avrei osato qualche discreta decorazione per scaldare l'ambiente e arricchire l'atmosfera.
Il vino, forse non la scelta migliore per i nostri piatti.

La nostra spesa è stata di circa 400 euro.
Ci torneremo ancora? Sicuramente.
Non è un ristorante per una pizza della domenica, ma ci sono momenti in cui è bello viziarsi e farlo a Villa Crespi è sicuramente una buona idea.
PROMOSSO. VOTO: 8/10



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