Moda etica: vestire sostenibile è divertente

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Sempre seguendo la mia ritrovata ispirazione orientata verso uno stile di vita minimalista ed improntato alla semplicità volontaria, ho scelto anche di vivere la mia passione per la moda e lo stile in maniera più etica e sostenibile. Come una consumatrice perfetta come me possa essersi trasformata in una persona più felice riducendo le risorse è un capitolo che affronteremo nel dettaglio più avanti, intanto iniziamo a capire come vestire meno e meglio possa essere un impensabile arricchimento verso la riscoperta dello stile personale. 

Quando parliamo di moda etica stiamo parlando di un modo particolare di vivere ed interpretare la moda, ovvero attraverso quei canali che valorizzano la produzione di capi di abbigliamento improntati alla sostenibilità ambientale e/o umana, cercando di coniugare etica ed estetica. Ci sono diversi modi di vivere la moda etica, che sia attraverso l'acquisto di prodotti quanto più possibile naturali e/o cruelty free, oppure tramite la scelta di acquistare meno ripiegando su forme alternative come il baratto, lo swap e il riciclo creativo. 
Inoltre, andando ad approfondire il discorso, dobbiamo dire che la moda etica pone in primo piano i diritti dell'essere umano ed il valore personale, sono dunque etiche quelle aziende che producono capi di abbigliamento garantendo salubrità degli spazi di lavoro, abolizione del lavoro minorile, salari equi e scarse emissioni di gas nocivi nel rispetto dell'ambiente. Un insieme di caratteristiche a cui in passato ho dato poco peso, abbagliata dal luccichìo della moda luxury e sedotta dai fasf-fashion, ma crescendo si cambia spesso prospettiva. Collaborando per anni con il mercato della moda ho avuto spesso modo di valutare in prima persone le condizioni irrispettose con cui giovani promesse creative venivano umiliate, sfruttate e masticate al solo scopo di essere risputate come noccioline. Ho visto diverse persone abbandonare il settore per non veder calpestata la propria creatività (leggi "dignità") e per questo oggi, potendo scegliere, scelgo coscientemente di avvicinarmi ad una moda etica e sostenibile che rispetti e valorizzi piuttosto che sminuire.



Etica ed estetica: alla scoperta dello stile personale attraverso il minimalismo
Da quando ho intrapreso il mio percorso di downshifting ho iniziato riducendo l'incredibile mole di abiti dismessi e scarpe mai utilizzate e questo mi ha obbligata a fare un recap di tutto ciò che possedevo per selezionare solo quello che realmente occorreva: un'inevitabile strada spianata verso la scelta di uno stile personale ben definito. Dover scegliere cosa tenere e cosa buttare ci porta per forza di cose a dover scegliere in quali capi ci riconosciamo di più e quindi a capire qualcosa in più su noi stessi, insomma più che una pulizia è una vera e propria lezione di vita!
Dopo aver svuotato, pulito e ordinato gli armadi apparirà molto più chiaramente quale stile vi appartiene e da li in poi vi verrà più naturale muovervi di conseguenza. Io, per esempio, ho scoperto di essere incredibilmente hippie nella vita quotidiana ma con una sfumatura vintage anni 20-30 nelle occasioni importanti di lavoro, non che non lo sapessi già, ma spesso in mezzo a tutta quella confusione era difficile destreggiarsi ed identificarsi correttamente.

Una volta che lo stile personale è ben chiaro anche lo shopping diventa più facile e divertente 😊
Ma la parte migliore è quella in cui andiamo a rendere lo shopping anche economico! Quando parliamo di sostenibilità andiamo inevitabilmente a parlare di risorse ottimizzate e riduzione degli sprechi, oltre che toccare un concetto di etica differente e distante quanto più possibile dalle produzione di massa, scarsa qualità e distribuzione scriteriata. Molte aziende, anche italiane, si stanno adeguando ad una produzione etica e sostenibile, che sia per scopi puramente commerciali o per valori etici l'importante è che la moda sostenibile sta finalmente diventando una realtà anche qui da noi. Che siano marchi produttori, siti di baratto e swap, negozi o piattaforme di condivisione sono molte le risorse che permettono di vestire trendy rispettando l'ambiente e le persone.

Moda etica: vestire sostenibile è facile e divertente
Vestire in modo sostenibile è facile e divertente! Scambiare abiti e accessori è utile e remunerativo, permette di liberarsi di cose che non utilizziamo più e garantisce un refresh del guardaroba a costo zero. Acquistare capi vintage è un modo poetico di rivivere atmosfere dimenticate, così come scegliere abiti usati ma in ottime condizioni che, acquistati a poco prezzo, possono essere reinventati in un vero e proprio gioco creativo e stimolante. Ma ci sono anche altri mezzi per avvicinarsi alla moda etica: per esempio acquistando le stoffe e producendo in casa i propri capi (per le più esperte) oppure acquistare ma in modo intelligente, scegliendo tessuti naturali come il lino, il cotone, la lana o la seta rigorosamente bio e provenienti da aziende certificate. Si può fare della moda un interpretazione sostenibile anche semplicemente scegliendo di comprare ma in quantità minori: organizzando per esempio un armadio capsula, dove con pochi capi è possibile creare look differenti e carichi di personalità, insomma, le soluzioni per adottare uno stile più sostenibile anche in base a ciò che indossiamo è facile e variegato, basta scegliere con consapevolezza il meglio in base ai nostri gusti, al nostro stile alle nostre attitudini e soprattutto alla nostra etica. 

Curiosi? Ecco un elenco di aziende da cui potrete acquistare abbigliamento sostenibile: 
In Italia
Quagga: abbigliamento invernale, materie prime certificate e filiera corta
Par.co Denim: denim in cotone bio lavorato in Lombardia, filiera corta
EcoGeco: denim in cotone biologico lavorato in Italia
FiloTimo: tessuti naturali (canapa e ortica) lavorati a mano in laboratorio artigianale 
Cangiari: alta moda etica, tessuti lavorati a telaio, progetto etico nato e sviluppato in Calabria

Nel mondo
Rapanui Clothing: casual UK, tracciabilità della filiera, materie prime e impatto ambientale
People Tree: UK, materie prime naturali
Patagonia: abbigliamento sportivo e outdoor certificato Fair Trade
Nomads Clothing: tessuti a telaio, tie & dye fatto a mano e block printing - Cornovaglia
Mayamiko: tessuti tipici del Malawi e dello Sri Lanka, nessuno scarto di lavorazione
Monkee Genes: jeans in cotone bio certificato Fair Trade
Living Craft: uomo, donna e bambino in cotone bio certificato Fair Trade - Germania
Thought: tessuti canapa, bambù e cotone biologico - Australia

Oppure SWAPPA E BARATTA!

A presto!
Elena


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